SARONNO – Il caso della morte di Romano Venturi, 62enne imprenditore di Saronno, al vaglio del tribunale di Busto Arsizio: l’imputato è Leonardo Cazzaniga, il medico “veterano” del pronto soccorso dell’ospedale di Saronno, già condannato  in primo grado all’ergastolo per una serie di 10 morti in corsia (e deol marito e suocero dell’allora amante), tramite il sovradosaggio di farmaci.

In questo caso si parla di Venturi, deceduto all’ospedale di piazza Borella il 27 dicembre 2010. E’ un caso per il quale la procura aveva proposto l’archiviazione, perchè secondo i consulenti non sarebbe possibile stabilire se il peggioramento delle condizioni di Venturi sia avvenuto prima o successivamente alla somministrazione di morfina da parte del medico. Ma la famiglia dell’imprenditore, che era titolare di una azienda nel settore dell’accaio, ha fatto ricorso contro la richiesta di archiviazione e così si è arrivati all’udienza dell’altro giorno davanti al giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Limongelli. In realtà non s’è parlato della vicenda: è infatti subito giunto un rinvio al 11 maggio e Cazzaniga, che era presente in aula, è stato riaccompagnato nel carcere di Monza dalla polizia penitenzia, che l’aveva scortato a Busto.

Dopo una serata con amici, Venturi aveva lamentato problemi respiratori. Guidando egli stesso la sua auto si era recato in ospedale, con ricovero all’1.46. Alle 2.18 la somministrazione della morfina, il decesso era avvenuto poco dopo le 2.30. Fu omicidio?

(foto archivio: Leonardo Cazzaniga durante una udienza precedente)

04022021

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