SARONNO – Questa mattina, alle prime luci dell’alba, in 16 province del territorio nazionale, i carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro, a conclusione di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, Direzione distrettuale antimafia, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 65 persone – 47 finite in carcere, 16 agli arresti domiciliari e 2 sottoposte all’obbligo di dimora – ritenute responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, porto e detenzione di armi comuni e da guerra, estorsioni, usura e danneggiamenti aggravati dalle finalità mafiose, riciclaggio e autoriciclaggio, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Un arresto è stato eseguito a Saronno.

I militari hanno inoltre provveduto al sequestro preventivo di una ditta attiva nel settore dello sfruttamento delle risorse boschive (taglio, trasporto e trasformazione del legno), utilizzata per agevolare le attività criminali della cosca, il cui valore complessivo è stato stimato in 700 mila euro. Contestualmente, il Raggruppamento operativo speciale carabinieri con il Servizio centrale d’investigazione sulla criminalità organizzata e al Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Brescia della Guardia di Finanza hanno eseguito una ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dall’Ufficio del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brescia a carico di 13 persone indagate a vario titolo per reati che vanno dalla associazione mafiosa al concorso esterno in associazione mafiosa, tentata estorsione aggravata dalle modalità mafiose e associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari e in materia di lavoro (imputazione riguardante 6 persone). Inoltre, è stata data esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie dell’importo di oltre 4 milioni di euro.

L’indagine riguarda le cosche della ‘ndrangheta nel nord Italia.

13122022

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