SARONNO – Un criminologo in serie B: Massimo Picozzi, conosciuto per la consulenza fornita durante diverse famose inchieste giudiziarie nazionali, è nello staff del Monza.

Il suo contributo per la squadra di Silvio Berlusconi è iniziato a novembre, durante il campionato. “Sono presente – spiega lo psicologo – una o due volte alla settimana. Mi occupo della gestione dello stress e delle emozioni, sia in supporto ai tecnici, dall’allenatore ai preparatori tattici, e con i giocatori, su base volontaria. Con loro non parlo di questioni tecniche ma di emozioni.”

“L’ottica – continua – è anche quella di rafforzare lo spirito di gruppo e discutiamo di tematiche trasversali. Mi fa piacere che ormai con la stragrande maggioranza di loro ci sia stato un confronto, si sia iniziato a dialogare. Ci sono i giovani e quelli che hanno alle spalle esperienze anche internazionali, i grandi professionisti come Kevin Prince Boateng, che è davvero un trascinatore. Io sono presente, al centro sportivo di Monzello, prima degli allenamenti, a disposizione per ascoltare”.

“Benchè magari abbia piu visibilità come criminologo – prosegue –  insegno la “gestione delle emozioni” in ambito sportivo da dieci anni. Non si tratta di una novità per me. Come gestirle in campo e fuori, è molto importante per tutti e naturalmente anche per gli sportivi”.

Infatti, Picozzi ha tenuto un master alla Federcalcio, oltre che a corsi per gli allenatori a Coverciano. Ora l’incarico nel Monza va ad aggiungersi nella sua esperienza: “Ero già in parola con Adriano Galliani per il Milan, ma poi tutto si era fermato dopo il passaggio di consegne alla proprietà. Ora il Monza: sono contento di lavorare a questo progetto, è una società che ha ambizioni importanti e l’ambiente è molto professionale. Mi piace il calcio e ormai conoscendo tutti sono ovviamente anche diventato un tifoso”.

Una figura che curi il livello psicologico delle squadre non è nuova, soprattutto nelle grandi realtà sportive estere, dove ha un ruolo fondamentale. Proprio per sottolineare questa importanza, il criminologo saronnese racconta un aneddoto di un amico nel Regno Unito: “C’era una squadra che ai rigori perdeva sempre. Non poteva essere un caso, era una questione mentale. C’era infatti qualcosa di sbagliato non nel modo di tirare i rigori, ma nella gestione dei momenti di stress”.

L’incarico non prescinde dal coinvolgimento personale durante le partite: Picozzi confessa come essere parte di un progetto, sebbene bello, può non essere sempre divertente: “Naturalmente, nelle partite, ci si appassiona, si gioisce o si soffre. Quando si fa parte del gruppo si è portati a partecipare anche al risultato”.

Una sofferenza sportiva già provata sulla pelle di Picozzi da quando ha iniziato la sua esperienza nel Monza per le incertezze della squadra durante l’ultimo campionato. Con lui, sicuramente, anche tutti gli appassionati del club che desiderano, per il team, il traguardo della promozione in serie A.

(in foto: Massimo Picozzi)

29032021

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