SARONNO / LIMBIATE – Il pubblico ministero ha chiesto la pena massima, la pena di morte, per tutti gli imputati al processo per la morte dell’ambasciatore d’Italia in Congo, Luca Attanasio, e per la sua scorta. Gli imputati sono sei, cinque detenuti ed uno latitante: oltre che dalla morte di Attanasio, gli imputati devono rispondere di quelle del carabiniere di scorta, Vittorio Iacovacci, e del loro autista, Mustapha Milambo. Il processo si sta tenendo nella capitale congolese, Kinshasa. Nell’udienza di ieri le richieste del pubblico ministero, il procuratore militare, capitano Bamusamba Kabamba, nella requisitoria tenuta nella prigione militare di Ndolo, dove gli inputati sono detenuti. In Congo l’ordinamento penale prevede la pena di morte che però non viene praticata da vent’anni, sempre in passato sostituita dall’ergastolo. Sabato dovrebbe esserci l’arringa degli avvocati difensori che in precedenza non si era presentati perchè, pare, non pagati dai propri assistiti.

Nei giorni scorsi in occasione del secondo anniversario della morte dell’ambasciatore Attanasio ucciso in un attentato in Congo si è tenuta una celebrazione in Senato. E l’accaduto è stato ricordato anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Luca Attanasio, nativo di Saronno e originario di Limbiate, era stato ucciso in un attentato in Congo durante una missione diplomatica insieme al carabiniere della scorta e all’autista il 22 febbraio 2021.

(foto: le persone arrestate per la morte di Attanasio, Iacovacci e Milambo)

09032023

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